UN OCCHIO SULLA SPECIE

Oggi il nostro inizio di settimana si immerge alla ricerca di un vero titano dei nostri mari, mediamente presente sulle tavole italiane: parliamo dell'Ombrina Boccadoro, un pesce della famiglia delle Scianidae, che delle nostre acque ama in particolare l'alto Adriatico.

Dando uno sguardo alle sue caratteristiche fisiche, notiamo che questa specie è di forma allungata e compressa lateralmente, con una colorazione che va dal grigio argento al colore del bronzo - spesso con linee laterali ondulate -, ma che subisce anche importanti modifiche nelle tonalità con la crescita.

Riguardo alle dimensioni, parliamo di un vero "peso massimo" dei mari: pensate che alcune specie della stessa famiglia degli Scenidi raggiungono taglie notevoli: 2 metri di lunghezza e fino a 100 kg!

ombrina
Un esemplare di taglia media di Ombrina Boccadoro vicina al fondale marino.

UN NOME CHE DIVENTA FONTE DI GRANDE CURIOSITÀ: PERCHÉ PROPRIO "BOCCADORO"?

Non è difficile immaginare il perché di questo soprannome e, per capirne a pieno le ragioni, basta osservare la bocca di questo pesce: se esternamente mantiene il colore tipico del resto della livrea, internamente la situazione cambia, con il cavo orale che presenta tonalità giallastre e tendenti al dorato.

Un'ulteriore curiosità sono le sue abitudini quando nuota, in quanto ama sì popolare i fondali bassi e sabbiosi, ma è anche abituata a risalire i corsi dei fiumi, seguendo le acque salmastre: una vera e propria specie eurialina"!

SCEGLIAMO L'ACQUISTO SOSTENIBILE

Segnalata dall'IUCN (International Union for Conservation of Nature) come non a rischio, questa specie viene generalmente catturata con i metodi della pesca professionale, ma può anche essere portata a riva anche con gli attrezzi della piccola pesca artigianale come le reti da posta.

L'Ombrina Boccadoro viene, inoltre, allevata grazie all'acquacoltura: in questo modo, la sua presenza è garantita per tutto l'anno, grazie ad un sistema controllato che ne certifica la qualità durante tutta la crescita e la raccolta.

Se vuoi fare un acquisto responsabile, scegli di portare a tavola questo pesce tra settembre e marzo (se il prodotto è pescato e non d'acquacoltura): in questo modo è comunque disponibile, ma fuori dal suo periodo di riproduzione.

Sale, pepe e rosmarino per i più classici degli accostamenti al pesce, questa volta con l'Ombrina Boccadoro.
Alcuni esemplari di Ombrina Boccadoro in fase di essiccazione.

SCOPRI L'OMBRINA BOCCADORO A TAVOLA!

L’Ombrina Boccadoro, soprattutto se selvatica, ha carni di elevata qualità di cui si apprezza la consistenza delicata, la ricchezza in proteine di elevato valore biologico ed il basso tenore lipidico.

Generalmente è considerato un pesce di modesto interesse, ma spesso presente nei ristoranti che conoscono questa specie e sanno valorizzarne al meglio i deliziosi tranci grazie a cotture al forno, arrosto, bollite o in umido.

Se vuoi assaggiare un piatto di pesce a base di Ombrina Boccadoro, prova una ricetta di Carlo Cambi, il noto giornalista e scrittore toscano, in grado di valorizzare al massimo le carni di questo pesce grazie all'accompagnamento degli agrumi:

ricetta ombrina
Ombrina Boccadoro agli agrumi.

Cerchi un'alternativa a questo pesce? Prova la Spigola o Branzino!

Anche il gusto vuole la sua parte: scopri le nostre ricette nella sezione dedicata.

Vuoi approfondire? Cerca l'Ombrina Boccadoro nelle nostre schede sulle specie!