La Porta d'Oriente”, terrazza sull’Adriatico che domina il canale di mare e divide la Puglia dai Balcani. Crocevia di popoli legati storicamente al pesce, qui si pratica l'acquacoltura nei bacini degli Alimini: sogliole, spigole, capitoni e cefali tra le più allevate.
Una fortezza d’incanto incastonata nella marina, dove l'arte e la cultura sigillano quest'angolo di Puglia proteso verso il mare. A Gallipoli la maricoltura è ormai storia: sin dagli anni '90 qui si allevano, con ottimi risultati, orate e ombrine in acque aperte.
Lecce è un inno alla vita, tanto ricca di suggestioni da provocare davvero la sindrome di Stendhal. Il barocco si intravede nei portali dei palazzi, nei capitelli, nei balconi e nelle facciate delle chiese, trasformando in arte ogni scorcio.
Dei popoli e culture che qui si sono succeduti si trova traccia tra le rovine romane o all'ombra delle fortezze sul mare. Tra le bellezze della sua marina, crocevia tra Oriente e Occidente, c'è Diga Puntariso con l'antico faro in rovina, mecca dei pescatori locali, a caccia di dentici e saraghi.
Arroccata su tre colli, è caratterizzata dal candore dovuta alla calce che ricopre le case del borgo antico, un dedalo di stradine e piazze che ricorda una casbah araba. Poco distante, la zona umida del Fiume Morelli e i suoi antichi stagni cullano cefali, orate e anguille, all'insegna dell…
Nel cuore della Valle d'Itria si trova Cisternino, inserito tra i Borghi più belli d’Italia. Al fascino del centro fatto di case bianche, archetti e balconi fioriti, fa da cornice il verde degli ulivi e il paesaggio rurale pugliese con i tipici trulli.
Il Parco Naturale Regionale Dune Costiere si estende in provincia di Brindisi da Torre Canne a Torre San Leonardo, nei territori dei comuni di Fasano e Ostuni: spiagge, itticoltura e natura a perdita d'occhio tingono quest'oasi adriatica.
Salento
Costeggiando l'Adriatico lungo la Merlata e Brindisi, è possibile dirigersi verso sud per affacciarsi sullo Ionio in un viaggio tra le torri costiere. Scoprire questa regione ricca di pescato è un piacere: saraghi, spigole, orate, scorfani e frutti di mare profumano delle onde pugliesi.
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Il Borgo antico di Otranto si presenta come una fitta rete di strade lastricate in pietra viva animate da numerosi negozietti e attività enogastronomiche. Recentemente, ha ricevuto il titolo di patrimonio culturale dall'UNESCO in quanto sito messaggero di pace”.
Turisti, diportisti, appassionati di vela, ma soprattutto abili pescatori popolano il porto di Otranto mai come adesso, in un mare un tempo preda degli assalti dei Saraceni e oggi patrimonio assoluto del bello della Puglia.
Il Castello Aragonese di Otranto è per eccellenza il simbolo delle fortificazioni che nei secoli hanno difeso la città dai numerosi attacchi dei pirati. Risalente al XV secolo, è oggi cuore pulsante di eventi culturali e mostre, anche di carattere internazionale.
Eretta nel 1088 e dedicata a Santa Maria Annunziata, è questa la chiesa più grande della Puglia e la sua storia è legata all’assedio dei turchi nel 1480, la cui memoria è custodita nell’ossario. Al suo interno, lo straordinario mosaico dell’Albero della Vita risalente al 1165 tinge il pavimento .
L’oasi protetta dei laghi Alimini, a nord di Otranto, occupa un'area di circa 1000 ettari. I due laghi che ne danno il nome, Alimini Grande e Piccolo, sono il fulcro di un equilibrato ecosistema che ospita numerose specie animali e vegetali, proposto come Sito di Importanza Comunitaria Europeo.
Questa baia d'accecante bellezza appartiene all'Oasi protetta dei Laghi Alimini. L'azzurro cristallino del mare è incorniciato dalla sabbia purissima e dalla macchia mediterranea, un richiamo per gli amanti del profumo del mare, che qui vengono a goderne la bellezza.
La “Porta d'Oriente”, terrazza sull’Adriatico che domina il canale di mare e divide la Puglia dai Balcani. Crocevia di popoli legati storicamente al pesce, qui si pratica l'acquacoltura nei bacini degli Alimini: sogliole, spigole, capitoni e cefali tra le più allevate.
Il Borgo antico di Otranto si presenta come una fitta rete di strade lastricate in pietra viva animate da numerosi negozietti e attività enogastronomiche. Recentemente, ha ricevuto il titolo di patrimonio culturale dall'UNESCO in quanto sito messaggero di pace”.
Turisti, diportisti, appassionati di vela, ma soprattutto abili pescatori popolano il porto di Otranto mai come adesso, in un mare un tempo preda degli assalti dei Saraceni e oggi patrimonio assoluto del bello della Puglia.
Il Castello Aragonese di Otranto è per eccellenza il simbolo delle fortificazioni che nei secoli hanno difeso la città dai numerosi attacchi dei pirati. Risalente al XV secolo, è oggi cuore pulsante di eventi culturali e mostre, anche di carattere internazionale.
Eretta nel 1088 e dedicata a Santa Maria Annunziata, è questa la chiesa più grande della Puglia e la sua storia è legata all’assedio dei turchi nel 1480, la cui memoria è custodita nell’ossario. Al suo interno, lo straordinario mosaico dell’Albero della Vita risalente al 1165 tinge il pavimento .
L’oasi protetta dei laghi Alimini, a nord di Otranto, occupa un'area di circa 1000 ettari. I due laghi che ne danno il nome, Alimini Grande e Piccolo, sono il fulcro di un equilibrato ecosistema che ospita numerose specie animali e vegetali, proposto come Sito di Importanza Comunitaria Europeo.
Questa baia d'accecante bellezza appartiene all'Oasi protetta dei Laghi Alimini. L'azzurro cristallino del mare è incorniciato dalla sabbia purissima e dalla macchia mediterranea, un richiamo per gli amanti del profumo del mare, che qui vengono a goderne la bellezza.
La “Porta d'Oriente”, terrazza sull’Adriatico che domina il canale di mare e divide la Puglia dai Balcani. Crocevia di popoli legati storicamente al pesce, qui si pratica l'acquacoltura nei bacini degli Alimini: sogliole, spigole, capitoni e cefali tra le più allevate.
Nel Porto "Peschereccio" o "Antico", situato nei pressi della Fontana Greca, sono ormeggiate le paranze dei pescatori gallipolini, che con la loro piccola pesca artigianale riforniscono l'importante e colorato mercato ittico cittadino.
Collegata alla città nuova da un ponte, la vecchia Gallipoli segue il corso del Castello, protettore di questa città, per poi svilupparsi in stradine e piazzette. Il respiro è di tradizione marinara e si resta stupiti dall'improvviso apparire di gioielli architettonici come la Cattedrale.
Nei secoli, ha subito così tante modifiche militare da rendere difficile ricostruirne un profilo ingegneristico. Nata per difendere la città in passato, è oggi amata dai Gallipolini perchè ne è il simbolo più importante, dove ogni pietra è profondamente intrisa di storia mista a leggenda.
La Cattedrale seicentesca di Sant’Agata splende proprio al centro della città vecchia. Tra le strette vie del borgo, essa custodisce al suo interno una ricca collezione di tele di artisti salentini del Seicento e del Settecento e uno splendido coro barocco di legno intagliato
Poco a sud di Gallipoli, si estende la bellissima Baia Verde con la sua sabbia bianca e sottile e il mare con le tinte della tormalina. Ancora più a sud vi è Punta Pizzo, spiaggia incontaminata ospite del Parco naturale regionale Isola di Sant’Andrea - Litorale di Punta Pizzo”.
Una fortezza d’incanto incastonata nella marina, dove l'arte e la cultura sigillano quest'angolo di Puglia proteso verso il mare. A Gallipoli la maricoltura è ormai storia: sin dagli anni '90 qui si allevano, con ottimi risultati, orate e ombrine in acque aperte.
Il centro è racchiuso come una gemma dalle antiche porte della città: Porta Rudiae, San Biagio e Napoli. Le vie e le architetture sono un viaggio nel celebre barocco del sud Italia, mentre le botteghe artigiane, le gallerie d'arte e i numerosi locali animano la vita culturale e serale.
Piazza Sant’Oronzo riassume la storia della città e al suo interno convivono l'Anfiteatro Romano, il palazzo "del Sedile", la piccola Chiesa di San Marco e quella di Santa Maria della Grazia. Come sentinella, il bronzeo Sant'Oronzo troneggia in cima alla colonna romana.
L’Anfiteatro risalente all'età augustea è stato scoperto solo agli inizi del Novecento. Oggi rappresenta una testimonianza della crescita e dei fasti ottenuti in epoca imperiale dall’antica Lupiae.
Piazza Duomo stupisce offrendosi all'improvviso tra le vie del centro storico. Al suo interno si schiude la Cattedrale di Maria Santissima Assunta, con le pregevoli statue che ne ornano il fianco e la torre campanaria tra le più alte d’Europa.
La Basilica di Santa Croce è senza dubbio il simbolo leccese, un maestoso e ininterrotto gioco ritmico di sculture, bassorilievi e fregi che trova il suo apice nel balcone sovrastato dal grande rosone straripante di decorazioni, dove il barocco rincorre ogni linea di questo armonioso edificio.
A rendere curiosa questa fortezza sono le incisioni dei nobili che furono qui rinchiusi: date, immagini sacre e stemmi di famiglia sono ovunque. Fuori dalle mura, la Fontana dell'Armonia simboleggia l'amore, con le due statue che si scambiano l'acqua dalle rispettive coppe.
Lecce è un inno alla vita, tanto ricca di suggestioni da provocare davvero la sindrome di Stendhal. Il barocco si intravede nei portali dei palazzi, nei capitelli, nei balconi e nelle facciate delle chiese, trasformando in arte ogni scorcio.
Dal centro storico è possibile seguire il tracciato delle robusta mura aragonesi, risalenti al XV° secolo e modificate poi da Carlo V. Proprio le mura e il mare racchiudono il cuore antico della città, con i resti romani e le chiese dalla grande valenza architettonica.
La storia di Brindisi è legata al porto naturale, utilizzato già dai Messapi e ancora dopo dai Romani. Al suo ingresso svetta oggi l'imponente Monumento al Marinaio d'Italia, alto 54 metri ed eretto alla memoria degli eroici marinai caduti durante le due guerre mondiali.
Anche detto "Castello di terra", per distinguerlo dal Castello Alfonsino posto a difesa del porto di Brindisi. Vanta origini lontane ed episodi curiosi, come quando fu residenza del re Vittorio Emanuele II e la città divenne capitale d'Italia pro tempore.
Proprio accanto al porto di Brindisi, al culmine della lunga Scalinata di Virgilio, si erge uno dei simboli della città: la colonna romana. Unica superstite della coppia eretta nel II° secolo d.C., un tempo contrassegnavano il termine dell'insigne Via Appia.
La Cattedrale di Brindisi, intitolata a San Giovanni Battista, si trova a un soffio dal mare e dalle mura romane. Fu eretta partendo dalle colonne del tempio di Apollo e Diana, subendo nel corso degli anni diverse modifiche soprattutto affiancando il barocco all'originale struttura romanica.
Dei popoli e culture che qui si sono succeduti si trova traccia tra le rovine romane o all'ombra delle fortezze sul mare. Tra le bellezze della sua marina, crocevia tra Oriente e Occidente, c'è Diga Puntariso con l'antico faro in rovina, mecca dei pescatori locali, a caccia di dentici e saraghi.
Le case bianche del centro storico, i balconi fioriti e i colori di questo angolo tipico di Puglia rendono ancora più suggestiva la visita nel sui borgo antico sospeso nel tempo.
Questa cattedrale quattrocentesca domina la Città Bianca dalla sommità del colle più alto. La maestosa facciata, il suo interno impreziosito da tele settecentesche e altri dipinti dedicati al patrono Sant'Oronzo l'hanno resa monumento nazionale dal 1902.
Nella Piazza si erge l'obelisco dedicato al protettore della città e da qui è possibile visitare gli edifici sacri come la Chiesa di S. Giacomo o quella di San Vito. Più indietro nel tempo e siamo nella cripta del Santuario di Santa Maria della Nova, tra antico esempio di chiesa rupestre.
La cinta muraria di Ostuni ha una lunga storia che parte dai Messapi e arriva fino alle riedificazioni medioevali degli Angioini e agli ampliamenti Aragonesi. Caratterizzata da ripetute modifiche, offre uno spettacolo particolare intersecandosi con gli edifici del centro.
La Marina di Ostuni comprende un mosaico mediterraneo unico di territori del Parco delle Dune Costiere: Costa Merlata, chiamata così per le sue insenature, Rosa Marina, località di villeggiatura in voga, e la pittoresca Torre Pozzella, a picco sul mare con la sua torre.
Arroccata su tre colli, è caratterizzata dal candore dovuta alla calce che ricopre le case del borgo antico, un dedalo di stradine e piazze che ricorda una casbah araba. Poco distante, la zona umida del Fiume Morelli e i suoi antichi stagni cullano cefali, orate e anguille, all'insegna dell'acquacoltura biologica.
Targhe di ceramica bianca indicano i confini dei piccoli isolati che compongono Cisternino: Bère Vécchie”, u Bùrie”, L’ìsule”, Scheledd”, u Pantène”. Un'esperienza in cui immergersi al ritmo di lente passeggiate di giorno o girovagando tra botteghe e trattorie la sera.
Dal belvedere della villa comunale si apre un panorama a perdita d'occhio della campagna di Cisternino e della Valle d'Itria con vigneti, uliveti e frutteto, divisi dai tipici muretti a secco - patrimonio Unesco - e punteggiati dalle punte bianche a cono dei celebri trulli.
I trulli sono l'architettura tipica di questa zona della Puglia e le campagne di Cisternino ne sono piene. Di origine antichissima, costruiti con pietre "a secco", sono l'emblema della Valle d'Itria e ospitano da secoli generazioni di contadini e, da qualche anno, anche i turisti.
Nel cuore della Valle d'Itria si trova Cisternino, inserito tra i Borghi più belli d’Italia. Al fascino del centro fatto di case bianche, archetti e balconi fioriti, fa da cornice il verde degli ulivi e il paesaggio rurale pugliese con i tipici trulli.
Torre Canne è una piccola frazione del comune di Fasano caratterizzata da un porticciolo di pescatori, da un noto centro termale e dall'inconfondibile faro.
A Fasano l’Università di Bari, grazie ad un finanziamento della Regione Puglia, è riuscita a riprodurre il tonno rosso: adesso si può allevare.
Partendo da Torre Canne, sulla costa adriatica a sud si estendono le spiagge del Parco delle Dune Costiere, caratterizzato dalle spiagge più suggestive di tutto il litorale. Qui vi sono ecosistemi animati da numerose specie di fauna e una armoniosa vegetazione mediterranea.
Alle spalle delle dune, verso l'interno, è situata la cosiddetta "zona umida" caratterizzata dalla presenza di specchi d'acqua dolce e da antiche costruzioni adibite alla pesca dove da fine '800 si pratica l'itticoltura.
Il Parco Naturale Regionale Dune Costiere si estende in provincia di Brindisi da Torre Canne a Torre San Leonardo, nei territori dei comuni di Fasano e Ostuni: spiagge, itticoltura e natura a perdita d'occhio tingono quest'oasi adriatica.