I tranquilli scorci montani celano quello che sta diventando tanto un rovello per gli zoologi quanto elemento distintivo valtellinese: la Trota Marmorata. Chi crede che la Valle sia solo carbonada e selvaggina, polenta e Fontina deve ricredersi: qui si mangia dell'ottimo pesce.
In questo luogo, i verdi piedi delle montagne e le nevi perenni regnano sovrani. Qui nascono inoltre progetti ambiziosi, come a Morgex, legati alla piscicoltura del pesce rustico valdostano, allo scopo di ripopolare i corsi d'acqua montani.
La località merita una visita non foss’altro per il bellissimo castello nella frazione de La Ruine. Per secoli fu inoltre crocevia di passaggio verso la Gallia e oggi è un punto caldo dell'allevamento del pesce, in particolare nella rinomata Troticoltura Morgex.
Giardino botanico alpino di dimensione spirituale e naturale, è celebre per la sinfonia che rilievi, piante e acque suonano in perfetta armonia. Qui l'acquacoltura si è spinta oltre e, tra trote e salmerini, trova spazio anche il preistorico storione, il cui allevamento è privilegiato.
Di fatto la porta del Monte Bianco, ma anche "città dei laghi": sono ben 15 gli "specchi di Venere" che si aprono al di sopra dei duemila metri di altitudine, dove le acque sono ricche di pesce e la pesca è molto praticata.
Valdigne
Percorso dall'energico Dora Baltea, è qui che lo spirito del viaggiatore trova dimora. Nella verdeggiante natura che avvolge i borghi montani troviamo anche il famoso stabilimento ittico valdosatano, dimora dell'allevamento di trote, salmerini e temoli, tra le purissime acque montane.
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Valle d'amare per l'armoniosa sinfonia tra natura e uomo, ma che cela un tesoro: qui si trova il cuore pulsante della pesca d'acqua dolce. L'area, che aggira le pendici più alte d'Europa, è il paradiso per chi ama lasciarsi coccolare dalle acque montane.
I tranquilli scorci montani celano quello che sta diventando tanto un rovello per gli zoologi quanto elemento distintivo valtellinese: la Trota Marmorata. Chi crede che la Valle sia solo carbonada e selvaggina, polenta e Fontina deve ricredersi: qui si mangia dell'ottimo pesce.
Valle d'amare per l'armoniosa sinfonia tra natura e uomo, ma che cela un tesoro: qui si trova il cuore pulsante della pesca d'acqua dolce. L'area, che aggira le pendici più alte d'Europa, è il paradiso per chi ama lasciarsi coccolare dalle acque montane.
I tranquilli scorci montani celano quello che sta diventando tanto un rovello per gli zoologi quanto elemento distintivo valtellinese: la Trota Marmorata. Chi crede che la Valle sia solo carbonada e selvaggina, polenta e Fontina deve ricredersi: qui si mangia dell'ottimo pesce.
Oasi di tranquillità e natura tra frutteti e vigneti, il borgo di La Salle è stato quasi interamente restaurato rispettando l’architettura originaria delle costruzioni preesistenti.
Sull'estesa conoide di La Salle splende il castello di Châtelard. Della fortezza resta ben conservata solo la torre cilindrica, detta donjon.
Sull'ala destra orografica della Valdigne si trova l'affascinante cascata di Lenteney che, spumeggiando con vigore, scende attraversando la foresta di Derby.
Indubbiamente il re dei formaggi della regione è la Fontina: prodotto caseario esclusivo della Valle d'Aosta, nasce dal latte dei bovini autoctoni della regione montana e trova nei pregiati vini un degno accompagnamento.
In questo luogo, i verdi piedi delle montagne e le nevi perenni regnano sovrani. Qui nascono inoltre progetti ambiziosi, come a Morgex, legati alla piscicoltura del pesce rustico valdostano, allo scopo di ripopolare i corsi d'acqua montani.
Un borgo antico dall’anima moderna, rinomato per i vini e in particolare il celebre DOC Blanc de Morgex et de La Salle, conosciuto come il vino più alto d’Europa”.
A Morgex si trova il prestigioso stabilimento ittico regionale. Polo per l’allevamento, riproduzione e studio delle specie autoctone, cui attingono gli allevatori privati, serve anche al ripopolamento dei corsi d’acqua della regione.
La decorazione interna è frutto degli interventi del pittore savoiardo Girollet mentre l'alta torre del campanile svetta nella piccola cittadina montana.
La località merita una visita non foss’altro per il bellissimo castello nella frazione de La Ruine. Per secoli fu inoltre crocevia di passaggio verso la Gallia e oggi è un punto caldo dell'allevamento del pesce, in particolare nella rinomata Troticoltura Morgex.
Il centro storico di Courmayeur, dove passeggiare tra le eleganti boutique accompagnati dal profumo delle montagne diventa un'esperienza tipica dei borghi alpini. Le piccole botteghe artigianali incorniciano questo belvedere cittadino, offrendo prodotti della tradizione montana.
La valle è un'arteria nel cuore del Monte Bianco ricca di spunti per gli escursionisti. Fiumi, laghi, sentieri, ghiacciai e foreste si intrecciano tessendo un piccolo angolo di Eden a pochi passi dal centro di Courmayeur.
Giardino botanico alpino di dimensione spirituale e naturale, è celebre per la sinfonia che rilievi, piante e acque suonano in perfetta armonia. Qui l'acquacoltura si è spinta oltre e, tra trote e salmerini, trova spazio anche il preistorico storione, il cui allevamento è privilegiato.
La Thuile è una tipica cittadina alpina incastonata come un gioiello in mezzo alle montagne.
Piccolo tesoro lacustre tra il Bec des Rousses, promontorio del Piccolo San Bernardo, e il monte Chaz Dura. Stupisce per le sue acque cristalline, il recinto di depositi morenici lasciato dalla natura e per i colorati fiori che ne dipingono le rive.
È qui che ha origine il famoso cane San Bernardo. Il colle, antico avamposto romano e di comunicazione tra Nord e Sud, vanta storie famose: Napoleone e la sua armata di 40.000 uomini e 5.000 cavalli, 50 cannoni e 8 obici attraversarono questi impervi passi nel 1800.
Di fatto la porta del Monte Bianco, ma anche "città dei laghi": sono ben 15 gli "specchi di Venere" che si aprono al di sopra dei duemila metri di altitudine, dove le acque sono ricche di pesce e la pesca è molto praticata.