L'acquacoltura estensiva è fondamentale per conservare gli ecosistemi delle zone umide costiere e il patrimonio paesaggistico.
L'acquacoltura estensiva è praticata su grandi estensioni d'acqua e costituisce un valido modello di sviluppo dal punto di vista economico: gli interventi dell'acquacoltore si limitano infatti soltanto alla "semina" degli esemplari giovani e al controllo dei flussi d’acqua.
I pesci allevati con metodi estensivi presentano carni di altissima qualità, sostanzialmente equivalenti a quelli selvatici.
L’acquacoltura estensiva si distingue prevalentemente in "vallicoltura" e "stagnicoltura".
La vallicoltura è una forma di acquacoltura estensiva che viene praticata nelle valli e lagune costiere, le cosiddette "valli di pesca", da cui il termine "vallicoltura". I pesci, che spesso seguono le correnti marine, vengono allevati all’interno di lagune d’acqua salmastra opportunamente preservate.
La stagnicoltura è una forma di acquacoltura estensiva praticata prevalentemente all'interno di stagni e laghi, sia in ambienti d'acqua salmastra che d'acqua dolce. Gli stagni sono mantenuti in modo da favorire lo sviluppo della fauna acquatica con un rendimento superiore a quello dell'ecosistema naturale.